Abbiamo intervistato Blue Rose in occasione dell'uscita del suo nuovo singolo "Stanze vuote" un brano che racconta l’esperienza dell'artista, di come si sia sentita intrappolata in alcune situazioni.
Come nasce questa passione, questa voglia di proporre te stessa alla gente attraverso la musica e i tuoi testi?
Questa passione nasce fin da piccola, ho sempre avuto l'esigenza di scrivere e ho trovato rifugio nella musica.
Qual è la tua canzone preferita che ti piace di più suonare?
Diciamo oltre ai miei, un brano che amo suonare e cantare è “Tutto quello che un uomo” di Sergio Cammariere.
Come giudichi il panorama della canzone italiana? Il Festival di Sanremo è ancora il palcoscenico più importante per gli artisti?
Sarebbe bello dare spazio ai cantautori/musicisti e quest'anno anche a Sanremo ho visto che sono stati molto apprezzati. Sicuramente Sanremo è un bel palco per far sentire la propria musica.
Che ne pensi dei Talent show come trampolino di lancio?
Possono essere un trampolino di lancio, ma vanno accompagnati da esperienza e consapevolezza musicale e non.
Ci racconti la genesi del tuo nuovo singolo?
Il mio singolo “Stanze vuote” nasce un po' a caso. Stavo suonando degli accordi al piano e sono uscite le parole, avevo l'esigenza di comunicare qualcosa: essere se stessi senza paura.
Tre dischi che non possono mancare nella tua valigia?
The Divition bell dei Pink Floyd, Continuum di John Mayer, Emotion and Commotion del chitarrista Jeff Beck.
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