Simone Romano è un giovane cantautore di 23 anni. Suona la chitarra, il pianoforte e il basso: così crea le sue canzoni che sono un mix tra la musica contemporanea pop-indie e il cantautorato italiano. I suoi testi rispecchiano esattamente la sua generazione. Amore, noia, delusioni, insicurezze, amicizie e follie sono alla base di una vita adolescenziale priva di certezze, ma piena di voglia di vivere.
Amante delle sitcom e del dramma non può non prendere ispirazioni dal mondo del cinema, considerando la propria vita un vero e proprio “film tragicomico”.
Come nasce questa passione, questa voglia di proporre te stesso alla gente attraverso la musica e i tuoi testi?
Ho cominciato a cantare perché avevo bisogno di un punto di sfogo, per lo stesso motivo ho cominciato a scrivere i miei testi.
Contemporaneamente la voglia di comunicare a tutti ciò che sento si è fatta sempre più grande.
Ho cominciato a cantare perché avevo bisogno di un punto di sfogo, per lo stesso motivo ho cominciato a scrivere i miei testi.
Contemporaneamente la voglia di comunicare a tutti ciò che sento si è fatta sempre più grande.
Qual è la tua canzone preferita che ti piace di più suonare?
Pesto di Calcutta, far cantare il ritornello a tutti è sempre liberatorio.
Pesto di Calcutta, far cantare il ritornello a tutti è sempre liberatorio.
Come giudichi il panorama della canzone italiana?
Il Festival di Sanremo è ancora il palcoscenico più importante per gli artisti? Assolutamente si, Sanremo è sempre Sanremo.
La musica si evolve e l’arte è soggettiva, non ci sarà mai il bello e il brutto. Sicuramente un genere più in voga di altri sarà sempre presente, ma poi ciò che conta è quello che piace alla gente.
Il Festival di Sanremo è ancora il palcoscenico più importante per gli artisti? Assolutamente si, Sanremo è sempre Sanremo.
La musica si evolve e l’arte è soggettiva, non ci sarà mai il bello e il brutto. Sicuramente un genere più in voga di altri sarà sempre presente, ma poi ciò che conta è quello che piace alla gente.
Che ne pensi dei Talent show come trampolino di lancio?
Di certo è un modo rapido per raggiungere una grossa fetta di pubblico, ma non sempre è il percorso giusto per un artista. È un mondo difficile ma rimane un’esperienza che voglio fare.
Di certo è un modo rapido per raggiungere una grossa fetta di pubblico, ma non sempre è il percorso giusto per un artista. È un mondo difficile ma rimane un’esperienza che voglio fare.
Ci racconti la genesi del tuo nuovo singolo?
Dante è una di quelle canzoni che è nata di getto, l’ho finita di scrivere in 20 minuti e poi è rimasta uguale fino alla fine. Mi ha aiutato tanto in un momento particolare della mia vita.
Dante è una di quelle canzoni che è nata di getto, l’ho finita di scrivere in 20 minuti e poi è rimasta uguale fino alla fine. Mi ha aiutato tanto in un momento particolare della mia vita.
Tre dischi che non possono mancare nella tua valigia?
“X” di ed Sheeran, “Regardez moi” di Frah Quintale e “Caro amico di scrivo…” di Lucio.
“X” di ed Sheeran, “Regardez moi” di Frah Quintale e “Caro amico di scrivo…” di Lucio.
Tags:
Interviste