"Cose Buone" di Nubi Sparse: un viaggio emotivo nel cuore dell'indie


L'EP "Cose Buone" dei Nubi Sparse offre un'introspezione emotiva attraverso cinque brani indie. Esplora temi come le sfide quotidiane, i giudizi altrui e il senso di insoddisfazione, riflettendo le esperienze personali dei membri della band. Ogni canzone diventa un mezzo per affrontare sentimenti soffocanti, rendendo questo lavoro non solo un ascolto ma un'esperienza condivisa di autoesplorazione e connessione emotiva. Con un sound ricco e dettagliato, "Cose Buone" si rivela un invito a riflettere e ad affrontare le proprie emozioni nascoste.
 
 
Benvenuti, Nubi Sparse! È un piacere poter parlare con voi del vostro EP d'esordio, "Cose Buone". Ci raccontate la genesi dell'EP? 
L’EP nasce dalla voglia di raccontare la quotidianità che ci rappresenta giorno dopo giorno. Viviamo circondati dall’ansia e dalla paura di non essere abbastanza, di essere in ritardo ad una corsa a cui non abbiamo deciso di partecipare. COSE BUONE vuole essere una valvola di sfogo rispetto a queste emozioni “negative”, trovando una nota positiva in tutto questo “malessere” proprio con la canzone che poi da il titolo all’EP. 
 
L'EP sembra esplorare una vasta gamma di emozioni e esperienze personali. Potreste condividere con noi una situazione specifica che ha influenzato una delle vostre canzoni?
Parliamo di Buio Di Luna, il pezzo che ha dato, inconsciamente, inizio all’ep: questa canzone prende vita da un sogno, di quelli che fai quando hai mangiato pesante la sera prima. All’improvviso ti trovi a dover correre verso una luce o una meta indefinita con la paura costante che qualcuno dietro di te ti stia inseguendo. Alzando la testa verso il cielo, la luna ti sta guardando e ti ricorda che c’è la possibilità di trovare un rifugio sicuro in cui stare. (‘la sua mano si aggrappa e stringe forte pezzi accanto a te’). 

"Cose Buone" si basa molto sull'introspezione e sull'esplorazione dei sentimenti. Come credete che la vostra musica possa influenzare o ispirare chi vi ascolta? 
È completamente normale sentirsi inadeguati nella vita. Questo può portare ansie e paure, come la paura di non raggiungere gli obiettivi imposti dalla società o il timore di non essere mai abbastanza. È anche normale sentirsi fuori posto e in continua ricerca del proprio nel mondo. Con la nostra musica, vogliamo mettere in evidenza che sono le cose semplici a darci conforto. Dovremmo dare più importanza a ciò che ci fa sentire bene e apprezzare le gioie più piccole della vita. 
 
Parlando di sfide emotive, immagino che il processo creativo non sia stato sempre facile. Come avete affrontato le difficoltà durante la produzione di "Cose Buone"?
Essendo il nostro primo lavoro la difficoltà più grande è stata sicuramente quella di cercare un’identità sonora che rappresentasse noi e quindi tutto l’ep. Nonostante ciò abbiamo sempre cercato di farci ispirare dalle diversità di ognuno di noi, sia caratterialmente che artisticamente. Siamo andati a compromessi arrivando ad un risultato in cui tutti potevamo identificarci

Infine, quali sono i vostri piani futuri dopo aver pubblicato "Cose Buone"? Ci saranno nuovi progetti o tour in programma?
La priorità adesso è quella di portare COSE BUONE il più possibile in giro, sia dalle nostre parti ma anche un po’ al di fuori a qualche contest o festival nazionale.
Abbiamo già qualche data in programma ma continuiamo ad aggiornarci dunque non vi resta che seguirci sui social per saperne di più, a presto!

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