Flussi di coscienza che si trasformano in canzoni, dentro a un mondo disegnato da Dalîlah, su misura per lei. Il suo sound particolare mischia sonorità elettroniche e sfumature vintage, melodie accattivanti accompagnate da una voce calda e a tratti malinconica. Il modo di scrivere deriva da influenze nazionali e internazionali; I testi richiamano immagini, disegnano luoghi e situazioni in cui ci si immerge per alcuni minuti. Raccontano di situazioni che appartengono a ciascuno di noi: le incertezze, gli amori finiti, le tempeste emotive, le notti insonni. Sempre in un modo un po’ suo, scrive con ironia, con la malinconia nascosta dalla spensieratezza delle melodie, e la voglia continua di crescere, cambiare. Il 13 novembre 2020 esce il suo primo singolo “Povera Illusa” una necessità. Un racconto eviscerato dal profondo. Con questo singolo riesce ad entrare nelle radio private delle grandi catene d’Italia. L’8 ottobre 2021 esce “Teorie di Seneca” che dà il via ad un susseguirsi di brani realizzati durante il lockdown dove Dalîlah ha tirato fuori la sua vera identità. Ha avuto l’onore di collaborare con grandi musicisti ai suoi brani; come Phil Mer, Gabriele Cannarozzo, Elvezio Fortunato, Giovanni Antonicelli, quest’ultimo anche produttore. Il 18 Gennaio 2022 esce “TEMPORALE”, brano con cui l’artista conferma il suo modo di essere e il suo modo di scrivere, e riesce a raggiungere dei buoni risultati. Il 13 Gennaio 2023 esce “CALICI” ed entra nelle playlist editoriali di Spotify, “New Music Friday” e “Caleido”. L’artista collabora da circa due anni con Davide Maggioni e Matilde Dischi.
Probabilmente questa passione nasce per necessità, essendo stata una bambina molto timida, ultra sensibile, la mia capacità di esprimermi a parole era difficile, perciò mi ricordo che da piccola scrivevo poesie, o scrivevo i miei pensieri in un diario con il lucchetto, cantavo dentro la mia camerata a bassissima voce per non farmi sentire, ma sognavo sempre che un giorno sarebbe arrivato quel momento in cui sarei riuscita a sbloccare questo blocco. La musica è riuscita a farmi uscire veramente fuori da questa gabbia, perché si sa, chi è timido non vorrebbe esserlo, e in realtà nasconde un lato molto estroverso. La frase che dico sempre è questa “ La musica mi ha reso la persona che volevo essere”.
Sicuramente quest’ultima, “MILLE PARE”, insieme a “ TEMPORALE”.
Credo che stiamo vivendo un periodo musicale di abbondanza; C’è molta roba, la musica è diventata accessibile a tutti, purtroppo e per fortuna allo stesso tempo, non saprei. C’è della roba molto bella e altra che lo è un pò meno, quindi delle volte è difficile per chi merita veramente, emergere, ma credo che la musica sia una necessità e il “successo” è una conseguenza di come fai le cose, se le fai con amore, determinazione e lavori sodo. Il successo, non è la meta, ma la conseguenza del tuo lavoro.
Personalmente per me sono stati importanti, ho fatto Xfactor per giovo nel 2016, nessuno sapeva che cantassi, a parte i miei amici con cui ho fatto l’audizione e i miei pupazzi in cameretta, quindi passare le audizioni, ritrovarmi su quel palco e ricevere il sostegno di persone come Arisa, Manuel Agnelli, Fedez e il pubblico, mi ha fatto tirare fuori un gran coraggio. Anche l’esperienza di amici mi è servita, diversa, ma ha portato a contatti e cose interessanti perciò, se prendi tutto nel modo giusto credo siano interessanti, ma ci vuole molta testa!
“MILLE PARE” nasce in un sabato sera milanese in cui non avevo voglia di uscire, allora mi sono messa con le gambe incrociate sul letto e ho iniziato ad immaginarmi uno scenario possibile, in base anche a quello che stavo vivendo in quel momento. Parla delle mille paranoie che mi faccio ogni volta che sto vivendo qualcosa di felice, cosa che a quanto pare accomuna tanti di noi, ironizzo sulla mia incapacità di vivere le cose belle senza pensieri e paranoie, infatti per rendere il tutto più leggero ho scelto un sound allegro e spensierato e la scrittura di questo brano mi ha aiutata ad affrontare questo mio piccolo “difetto di fabbrica”
Una somma di piccole cose - Niccolò Fabi
Sunny side up - Paolo Nutini
Back to black - Amy Winehouse
Tags:
Interviste