“Rivalmare” di Straid è una ballata intima
che racconta di ricordi e cicatrici, di voci da ignorare e la speranza di un
nuovo sorriso. Il brano riesce a
coniugare un testo classico ad innovativi spunti per quanto riguarda la
produzione e la scelta dei suoni. La canzone è impreziosita dal featuring di Why Roci, rapper e cantautore
fiorentino che grazie alle sue rime riesce a portare il pezzo verso sfumature
ancora diverse.
Come nasce
questa passione, questa voglia di proporre te stesso alla gente attraverso la
musica e i tuoi testi?
Quando ero piccolo mio padre aveva questa abitudine di mettere ogni mattina prima di scuola un disco allo stereo, li ascoltavano mentre facevamo colazione e mentre ci vestivamo, mi aiutava a distinguere i suoni dei vari strumenti e ad ascoltare le parole, ma soprattutto mi ha spinto ad accogliere l’emozioni.
Crescendo, mentre iniziavo a strimpellare un po’, la voglia di creare qualcosa che andasse oltre ha iniziato a palesarsi e da lì sono venute fuori le primissime canzoni.
Percepire te stesso è la chiave di tutto.
Qual è la
tua canzone preferita che ti piace di più suonare?
“Riflesso” devo dire che è molto carina. Ha quella giusta dose di sfacciataggine che mi aiuta a legarmi ancora di più alle persone.
Come
giudichi il panorama della canzone italiana? Il Festival di Sanremo è ancora il
palcoscenico più importante per gli artisti?
Penso sia in ripresa. Sono stati anni particolari per il panorama italiano ma devo dire sono molto contento che una buona base di giovani interessanti stiano trovando sempre più spazio. Ci vuole un po’ di freschezza, anche se vedo che c’è molto immobilismo mentale per il nuovo da parte di molta gente. I giovani sono il futuro, bisogna lasciarli ESSERE.
Per quanto riguarda il Festival di Sanremo ti dico che per la botta mediatica è senza dubbio il palco più importante di tutti, alla fine da lì si definisce la scia musicale fino ad almeno l’inizio del Festival seguente, non male direi.
Che ne
pensi dei Talent show come trampolino di lancio?
Non sono mai stato un amante. Di base niente di particolare in contrario ma sono più per un percorso all’antica, fatto di piccoli passi e tante delusioni. Mi hanno sempre spaventato anche perché essendo alla fine veri e propri show televisivi non ho mai capito cosa aspettarmi. Un conto è guardare, e da fuori sembra tutto bello, ma essere lì non deve esser facile.
Ho avuto modo di entrare in un talent non molto tempo fa ma a giochi quasi fatti non me la sono sentita e mi sono tirato indietro, avevo ancora necessità di conoscermi, non mi sentivo mentalmente pronto.
Ci racconti la genesi del tuo nuovo singolo intitolato “Rivalmare”?
Ti direi una pazza voglia di dire cose non dette, ne avevo proprio bisogno.
Venivo da mesi un po’ particolari e volevo fortemente che ad accompagnarmi fosse una produzione un po’ più classica, allontanandomi quindi dalle mie produzioni abituali ma che mi aiutasse a creare un po’ di epicità.
La canzone mi è servita a dire “Grazie di tutto, adesso vado avanti”.
Tre dischi
che non possono mancare nella tua valigia?
Buon Compleanno Elvis - Ligabue
Random Access Memory - Daft Punk
The 2nd Law - Muse
Quando ero piccolo mio padre aveva questa abitudine di mettere ogni mattina prima di scuola un disco allo stereo, li ascoltavano mentre facevamo colazione e mentre ci vestivamo, mi aiutava a distinguere i suoni dei vari strumenti e ad ascoltare le parole, ma soprattutto mi ha spinto ad accogliere l’emozioni.
Crescendo, mentre iniziavo a strimpellare un po’, la voglia di creare qualcosa che andasse oltre ha iniziato a palesarsi e da lì sono venute fuori le primissime canzoni.
Percepire te stesso è la chiave di tutto.
“Riflesso” devo dire che è molto carina. Ha quella giusta dose di sfacciataggine che mi aiuta a legarmi ancora di più alle persone.
Penso sia in ripresa. Sono stati anni particolari per il panorama italiano ma devo dire sono molto contento che una buona base di giovani interessanti stiano trovando sempre più spazio. Ci vuole un po’ di freschezza, anche se vedo che c’è molto immobilismo mentale per il nuovo da parte di molta gente. I giovani sono il futuro, bisogna lasciarli ESSERE.
Per quanto riguarda il Festival di Sanremo ti dico che per la botta mediatica è senza dubbio il palco più importante di tutti, alla fine da lì si definisce la scia musicale fino ad almeno l’inizio del Festival seguente, non male direi.
Non sono mai stato un amante. Di base niente di particolare in contrario ma sono più per un percorso all’antica, fatto di piccoli passi e tante delusioni. Mi hanno sempre spaventato anche perché essendo alla fine veri e propri show televisivi non ho mai capito cosa aspettarmi. Un conto è guardare, e da fuori sembra tutto bello, ma essere lì non deve esser facile.
Ho avuto modo di entrare in un talent non molto tempo fa ma a giochi quasi fatti non me la sono sentita e mi sono tirato indietro, avevo ancora necessità di conoscermi, non mi sentivo mentalmente pronto.
Ci racconti la genesi del tuo nuovo singolo intitolato “Rivalmare”?
Ti direi una pazza voglia di dire cose non dette, ne avevo proprio bisogno.
Venivo da mesi un po’ particolari e volevo fortemente che ad accompagnarmi fosse una produzione un po’ più classica, allontanandomi quindi dalle mie produzioni abituali ma che mi aiutasse a creare un po’ di epicità.
La canzone mi è servita a dire “Grazie di tutto, adesso vado avanti”.
Buon Compleanno Elvis - Ligabue
Random Access Memory - Daft Punk
The 2nd Law - Muse
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Interviste